Il Regolamento (CE) 1967/2006 riguardo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse nel Mar Mediterraneo, vieta la pesca professionale tramite l’ausilio di attrezzi trainanti entro le 3 miglia dalla costa e/o all’interno dell’isobata di 5o m. Il progetto VESPESCA affronta la problematica della pesca professionale con reti a strascico condotta illegalmente in modo da evitare effetti negativi sull’ambiente marino e le risorse ittiche. L’area target di questo progetto sono le acque del litorale maremmano della Toscana meridionale, area di alto interesse conservazionistico ed interamente inserita nel Santuario Pelagos e che presenta al suo il Parco Regionale della Maremma ed alcuni siti della Rete Natura 2000.

La problematica della pesca con reti a strascico era già stata affrontata nel 2006 con la creazione di un museo sommerso chiamato “La Casa dei Pesci” di Talamone. Questa opera è composta da strutture dissuasive, come blocchi di cemento e sculture marmoree, posizionate entro le 3 miglia dalla costa in modo da impedire l’accesso ai pescherecci nella zona infralitorale.

Il progetto VESPESCA si pone come obiettivi non solo l’ampliamento dell’area della Casa dei Pesci, installando nuove sculture e nuovi blocchi, ma, in particolar modo, di validare l’efficacia di questo metodo di dissuasione tramite un monitoraggio scientifico pianificato e riproducibile, in modo da proporlo come strategia di pesca sostenibile.

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